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7 febbraio - Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo

giornata contro il bullismo

La “Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola” si è svolta il 7 febbraio 2017, in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day), dove sono state presentate le migliori proposte didattiche elaborate dalle scuole. La Campagna Nazionale è detta Il Nodo Blu contro il Bullismo e tutti gli studenti e le scuole che hanno aderito alla campagna sono stati chiamati ad indossare, appendere o mostrare il simbolo della lotta nazionale delle scuole italiane contro il Bullismo, un braccialetto con un Nodo Blu.

nodo blu contro il bullismo all'Amaldi

 

Tutte le istituzioni scolastiche italiane sono state chiamate a dire “NO” al bullismo a scuola, dedicando la giornata ad azioni di sensibilizzazione rivolte non solo agli studenti ma a tutta la comunità.

 


Il testo seguente è stato redatto da Lorenzo, Aurora, Jasmine, Shiri e Filippo. Il testo è stato letto al microfono, in filodiffusione all’interno del Liceo Amaldi, nella prima ora di lezione di sabato 5 febbraio 2022

Molto spesso, in particolare nell'ambiente scolastico, sentiamo parlare di bullismo e tutti concordiamo sul fatto che sia una problematica su cui è necessario fare sensibilizzazione e informazione.

Ma che cosa è realmente il bullismo? Qualcuno è in grado di portare esempi concreti che non risultino banali?

Per questa giornata avremmo voluto raccontare delle testimonianze ma tutte quelle trovate ci sembravano talmente materiali, definite, quasi da risultare lontane da noi.

Il problema è che in realtà il bullismo non è così concreto come tutti ce ne parlano. Per offrire una testimonianza bisogna rendersi conto di che cosa si sta vivendo, di essere una vittima, e questo risulta relativamente facile quando si tratta di bullismo fisico. Il bullismo volontario è spesso dato da un un'azione sistematica ripetuta appositamente per prevalere su una persona che il bullo ritiene più debole fisicamente o psicologicamente. La debolezza, sempre se così si può chiamare, solitamente è un'insicurezza sul proprio aspetto o a volte una semplice qualità caratteriale come può essere la timidezza.

Il bullo si sente quindi legittimato dalla presunta superiorità a compiere tutti quegli atti che vanno a pesare sempre di più sulla salute psicofisica dell'altra persona.

Esistono però moltissime altre forme di questo fenomeno che sono talmente velate da risultare impercettibili anche agli occhi di chi assiste. Difatti la semplice battuta ripetuta diverse volte può causare un forte disagio nella vittima che, per non mostrarsi debole, sorride e non esterna il proprio malessere. Così colui che ride e scherza, non accorgendosi dello stato d'animo dell'altra persona, continua con quelle che ritiene delle semplici prese in giro e involontariamente diventa un bullo. In questi casi solo troppo tardi ci si accorge realmente di ciò che si ha fatto e non si può più tornare indietro.

Ma quanto è grande questo fenomeno? Secondo i dati più recenti rilasciati da UNICEF, ogni anno nel mondo almeno 246 milioni di bambini e ragazzi subiscono qualche forma di bullismo e in Italia sono il 20% della popolazione minorile, una delle percentuali più alte dei paesi industrializzati. Difatti con l’incredibile sviluppo della tecnologia e l’avvento dei social il bullo ha trovato un modo per sfogare le proprie frustrazioni da dietro una tastiera creando così il cyberbullismo che è in sensibile aumento poiché spesso non si assiste alla reazione della vittima che non ha la possibilità di difendersi.

Il bullismo però non è solo una cosa tra singoli ma collettiva. Basti pensare che appena lo si nomina viene in mente la scuola. Si passa dall’esempio classico del bulletto che ti ruba la merenda alle elementari, alle risatine e ai commenti per come ti sei vestito oggi o per il tuo modo di parlare. L’indifferenza diventa quindi un’arma potentissima capace di creare vittime sconosciute ed invisibili; quando ti giri dall’altra parte non stai evitando un problema, ne stai creando uno grande il doppio che ti lacererà da dentro.

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